Lettere alle Assise  
FESTE E RIFIUTI
Quante mostre a Capodimonte saranno necessarie? Quante ammuine carnascialesche
con concerti oceanici a piazza Municipio? Quanti convegni dell’avvocato Marotta
e del suo Istituto di studi filosofici sul sempiterno ’99, prima di cancellare
dalla mente dei telespettatori di tutto il mondo l’impressione suscitata dalla
vista, amplificata dai tg di cinque continenti, di Napoli sopraffatta dai
rifiuti? A che servono i tantissimi miliardi spesi in tutti questi anni per le
«feste», per la «cultura», quando poi nelle cose più elementari non si riesce a
essere una città europea? Ma non nascondiamocelo: Napoli è solo un emblema
dell’Italia: un Paese senza acquedotti né metropolitane, con servizi di
trasporto urbano che fanno schifo, periferie degradate, ma che in compenso ha
schiere di assessori, e ahimè di intellettuali, con la fregola dell’«immagine»,
della «notte bianca», dell’«estate», del «festival di qualcosa», pur di non
pensare a ciò che innanzitutto conta.
Lory
 
 
 
Salve, mi chiamo Rosa Fortunato e vorrei esprimere qualche considerazione sulla
grave situazione che stiamo vivendo.
Ho notato che le uniche notizie che maggiormente ci  vengono riferite sono
quelle dei roghi appiccati dai "cittadini esasperati" ai cumuli di
immondizia. Io ho qualche perpessità da esprimere:
- come mai non viene mai individuato nessun piromane?
- cone si fa ad essere sicuri che siano i cittadini ad appiccare gli incendi?
Mi sembra strano che, dopo tante informazioni sulla diossina, normali cittadini
mettano a repentaglio la propria salute  e quella dei propri figli in maniera così esageratamente ottusa. E se fosse la camorra ad appiccare i roghi? In effetti la gente inizia ad avere la percezione che gli inceneritori e le discariche siano l'unica via d'uscita, e ciò facilita sempre di più i futuri investimenti per gli inceneritori. Ormai sulla raccolta differenziata non c'è
più nessun accenno. Inoltre qualche giorno fa è stata intervistata su rai tre una ricercatrice del CNR, di cui purtroppo non ricordo il nome, che operava nel settore della ricerca sulle combustioni, la quale, dopo aver ripetuto la solita solfa sulla diossina, concludeva dicendo l'unica soluzione da lei prospettata erano gli inceneritori e si meravigliava del fatto che i cittadini preferissero i roghi agli inceneritori. Tutto questo mi sa di collusioni tra politica e malaffare.
Ringraziando  per l'attenzione, spero che mi informiate sulle vostre future iniziative
Rosa Fortunato
 
 
 
 
 
Commento: Complimenti per la manifestazione del 13 c.m. al termine di cui la lettura del documento conclusivo però non mi ha convinto.
I fenomeni di cui parliamo hanno una storia più che ventennale, durante cui le istituzioni avrebbero potuto intervenire a loro piacimento.
Mi ricordo che il fenomeno del contrabbando, a causa della imminente privatizzazione dei monopoli di stato, fu stroncato in poco più di un anno. Ritengo quindi che si debba andare oltre le semplici proposte relative ai fondi POR; si potrebbe ad es.(come ho proposto durante l 'assemblea)effettuarel'analisi sul PCB delle popolazioni maggiormente esposte o un referendum
abrogativo sulle norme regionali che regolano lo smaltimento dei rifiuti. Si deve comunque trovare qualche cosa in grado di sfondare il muro di gomma che le autorità oppongono al buon senso ed alla verità.
Buon lavoro
Gianni Angeli
 
Commento: In merito all' allarme rifiuti tossici nel Mezzogiorno ed in particolare in
Campania, non bastano interventi, conferenze, azioni militari, ed attese
burocratiche dall'alto, occorre un' insurrezione popolare dove tutti i
cittadini ampiamente informati sia sulle cause che sugli effetti attraverso
tutti i possibili canali d\'informazioni anche comizi di piazza, possano
sensibilizzarsi e ...come si suole dire...l' unione fa la forza. Se non si
scuote l' animo della collettività, saremo sempre in pochi. Distinti saluti
Franca Nocera

 
  Commento:Le responsabiltà del Consorzio di Bacino Napoli 1
Benissimo l'iniziativa dell' esposto al  Procuratore Lepore del Difensore civico per i
rifiuti contro l'introduzione dei rifiuti tossici: va esattamente nella giusta
direzione. 
Se vogliamo incidere bisogna superare il primo livello della
denuncia all'opinione pubblica ed usare i fatti.
La dichiarazione di Catenacci-riportata in sintesi a pag 5 dell''opuscolo 
"Emergenza rifiuti. Che
Fare?" a firma R Raimondi- "....I lavoratori assunti nel consorzio di bacino
non fanno nulla se non giocare a zecchinetta" contiene l\'essenza della
motivazione per la quale bisogna indicare nel responsabile del Consorzio di
Bacino Napoli 1 il colpevole immediato della mancata raccolta
differenziata. Questo Consorzio a distanza di due anni dalle dichiarazioni di
Catenacci ha continuato imperterrito a non fare la raccolta differenziata forte
delle protezioni politiche offertegli dal trasversale "Blocco Sociale" della
provincia Nord di Napoli e non solo. I dati di Lega Ambiente per il 2005 contenuti
nella pubblicazione "Comuni ricicloni" danno valori percentuali uguali a zero
proprio per l'area Giugliano-Qualiano-Villaricca a fronte tra l'altro di un
aumento della tassa sui rifiuti. 
Bisogna agire penalmente contro il Responsabile di questo Consorzio 
che istituzionalmente dovrebbe servire l'area del triangolo Giugliano-Qualiano-Villaricca  e,
  a mio modesto avviso, lo deve fare il Comitato giuridico difesa ecologica.
Dopo si può pensare ad una class-action come azione civile di risarcimento 
danni per i soggetti a rischio(portatori di cronicità per le tipologie descritte da
 "Capone et altri" a pag 25 di  "Mortalità per cause etc... ") afferenti ai servizi ambulatoriali
 e/o dimessi dalle strutture ospedaliere residenti nell'area delle discariche
legali illegali censite in numero di 1000 che coincide, per il triangolo
suddetto, con il bacino di utenza della ASLNA2. E il discorso si può estendere
agli altri Consorzi ed alle altre ASL. 
Carmine Villani  da Giugliano in Campania
Commento:Guardia ai cumuli di spazzatura
Quest'ultima iniziativa- la guardia ai cumuli perché non vengano bruciati-
viaggia sulla stessa lunghezza d\'onda di quella su cui viaggia la convinzione
del Prefetto Catenacci per il quale non bisogna opporsi alla riapertura delle
discariche visto che popolazione non si è mai opposta alle discariche della
camorra. Se non che il problema è che sono loro a dover impedire che si
facciano cumuli di rifiuti e che la camorra gestisca le discariche.
La raccolta differenziata che funziona- abbiamo visto dai dati pubblicati da
Legambiente realtà del Meridione che in poco tempo hanno raggiunto percentuali
di oltre il 50%- è un processo che richiede controllo, volontà e capacità
organizzative, qualità che difettano nei comuni dell\'hinterland i cui sindaci
in questi giorni sanno solo lamentarsi e minacciare. 
Per mettere un punto fermo in questa storia infinita e cominciare sul serio-
separare in casa l\'umido dal secco e poi separare ancora tutto quello che si
può riciclare- significa far lavorare i dipendenti del Consorzio di Bacino
Napoli 1, tanto per parlare del triangolo Giugliano/Qualiano/Villaricca.
Ora, già nel 2004 il Prefetto Catenacci ha dichiarato alla commisione sui
rifiuti che i dipendenti dei consorzi non lavorano nonostante abbiano avuto
contratti a tempo indeterminato e i dati di Legambiente ci dicono che in queste
zone la percentuale di differenziata è uguale a zero!
Bisogna che il Difensore Civico delegato per i rifuti si occupi della questione
responsabilità del Presidente del Consorzio. Dopodiché le associazioni avranno
la spinta necessaria per adire class-actions per il risarcimento dei danni
subiti dai soggetti a rischio.
Sono soggetti a rischio tutti i portatori di cronicità per le patologie
indicate nello studio epidemiologico pubblicato dall\'Assise nell’'opuscolo
"Capone et al" che risiedono nelle aree delle 1000 discariche censite.
Possiamo partire da qui e  forse l'anno prossimo non dovremo dormire in estate
con le finestre chiuse a causa dei roghi e avremo dato una possibilità ai più
sfortunati. 
Carmine Villani da Giugliano.
Lettera di Carmine Villani al Difensore Civico scarica il testo in formato PDF
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Commento: Bruciano i rifiuti a S. Sebastiano al Vesuvio.
Con una frequenza di un giorno si e un giorno no  - respirare - dalle 4
di mattina alle 6, 6.30 è diventato una cura di morte.
La mia abitazione è pervasa da una nube invisibile e 
talmente pesante che ho la sensazione di poterla "tagliare a fette".
Ho la sensazione di soffocare.
La gola mi brucia e i condotti nasali,  ormai completamente prosciugati, mano a
mano perdono sensibilità non consentendomi più di avvertire nessun odore. 
 
Bruciano i rifiuti.
 
Sono trite, immensamente triste.
Comprendo benissimo la gravità di ciò che sta accadendo.
Siamo come ebrei nei forni, la dove questi forni sono i nostri letti nei quali
nell'innocenza del sonno assumiamo la medicina mortale ( diossina o/e
quant'altro) con crudele puntualità. 
Quando! Quando il governo comprenderà che la situazione rifiuti in Campania è
all'ordine del giorno.. siamo in ginocchio.
Moriamo!!
Moriamo..e nessuno interviene.
Il Comitato "Allarme rifiuti tossici\" ha inviato una lettera all'onorevole
Pecoraro Scanio..c'è stata una risposta?
E' forse il caso di organizzare manifestazioni violente per far comprendere
che non abbiamo voglia di fare la fine dei topi? E ci preoccupavamo del
Vesuvio..
Credevo di vivere in un'epoca, in una società in cui la tutela della salute
rappresentasse un impegno basilare, fondamentale, impegno caratteristico di una
società civile.
Invece, siamo tutti in balia di personaggi che non sono in grado minimamente di
rispettare gli impegni- obbligatori-sacrosanti- correlati alle cariche che si
sono presi la briga di rivestire (ne hanno mai compreso l'importanza?!)
Siamo in mano a incompetenti che hanno trasformato la politica in uno sport
dove vince chi.. pur scaricando responsabilità ad altri senza prendersene mai
una personalmente...riesce a non perdere la poltrona.
 
Perdonate lo sfogo.
Silvia.
 
 
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