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Da questa pagina si possono scaricare gli opuscoli della collana "Pagine sparse" ideati dalla Società di Studi Politici e pubblicati dalla Editrice La Scuola di Pitagora | Il bene
dello stato è la sola causa di questa produzione Gaetano Filangieri |
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Pagine sparse nasce dall’idea che la vita non possa essere occupata dall’indifferenza e dall’egoismo e che una società segnata da questi sentimenti è cieca, corrotta e barbara. |
La
Società di studi politici ha ideato il progetto
Pagine sparse,
di cui questa collana è espressione, con la finalità di creare liberi
spazi di riflessione e di studio. |
L'acropoli dei giovani |
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[...]altri appetiti, venuti su di
soppiatto, per insipienza dell'educazione[...] si fanno molti e gagliardi.
[...]e infine si impadroniscono dell'acropoli dell'anima giovanile,
vistola vuota di dottrina e di nobili studi e veraci ragionamenti, che
sono le migliori sentinelle e guardie nell'animo degli uomini cri agli
Dei. Platone, La Repubblica, 560b |
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Il testo "I giovani infelici" è tratto da Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane. Il progresso come falso progresso, Einaudi Tascabili, Torino 1976.
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[...]Dunque, i figli che noi vediamo intorno a noi sono figli «puniti»: «puniti», intanto, dalla loro infelicità, e poi, in futuro, chissà da che cosa, da quali ecatombi (questo è il nostro sentimento, insopprimibile). Ma sono figli «puniti» per le nostre colpe, cioè per le colpe dei padri. È giusto? Era questa, in realtà, per un lettore moderno, la domanda, senza risposta, del motivo dominante del teatro greco.[... ]Pier Paolo Pasolini, da I giovani infelici
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Il testo "Indifferenti"è tratto da "La città futura ", numero unico pubblicato dalla Federazione giovanile socialista piemontese, 11 febbraio 1917.
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[ ...]L’indifferenza è il peso morto della storia. È la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costrutti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza.[...]
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Il presente "Discorso sulla Costituzione" fu pronunciato il 26 gennaio del 1955, a Milano, nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria in occasione dell’inaugurazione del ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi.
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"Lo sappiamo: il fascismo, come ordinamento
politico, è finito: le sue strutture esterne, le colonne di cartapesta e
gli archi di falso antico, lo sappiamo, non torneranno mai più. «La storia
– ci ammonisce Benedetto Croce – non fa in modo efficace la caricatura di
sé medesima». Ma il costume sotterraneo resta: circola, serpeggia,
fermenta: alimenta altre ruberie, incoraggia altre tracotanze, suscita altre oppressioni. E i dominatori, anche se sotto divise meno
marziali (e magari, oggi, sotto vesti pie; e domani chissà sotto quali
altri travestimenti) sono sempre loro e le vittime sono sempre le stesse."
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Pagine sparse raccoglie testi di grandi autori capaci di suscitare in chi legge un nuovo sentire, un più alto costume: veri pensieri per contraddire vuote credenze. | |
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