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Che cosa sono le Assise della città di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia All’inizio degli anni ’90, su iniziativa di Antonio
Iannello, segretario generale di Italia Nostra, di Alda Croce,
presidente della Fondazione “Biblioteca Benedetto Croce” e dell’avvocato
Gerardo Marotta, fondatore e presidente dell’Istituto Italiano per gli
studi filosofici si costituirono per la prima volta le Assise della
città di Napoli e del Mezzogiorno d'Italia, dette di Palazzo
Marigliano: un’assemblea pubblica tenuta ogni sabato nel palazzo che
sorge in pieno centro storico di Napoli. Presieduta da Aldo Masullo,
docente di Filosofia morale alla Federico II di Napoli, l’Assise
pubblica nacque inizialmente per sventare il tentativo di sventramento
del centro storico, portato avanti dai progetti Neonapoli e Regno del
Possibile avallati dall’allora ministro per i Beni Culturali Enzo Scotti
con il supporto del preside della Facoltà di Architettura Uberto Siola.
Così venne denunciato l’uso distorto dell’istituto della concessione di
Lavori Pubblici, che la legge 219 dell’81 - riprendendo la legge
fascista del 1929 - introduceva per la aree colpite dal terremoto
dell’80, consentendo l’affidamento a trattativa privata di lavori
pubblici con anticipi ai concessionari fino al 50%. Risultato:
l’amministrazione comunale di Napoli fu costretta a rinunciare alla
rovinosa variante al Piano regolatore. Non solo: le riunioni del sabato
mattina - seguite da centinaia di persone e dalla stampa nazionale –
riuscendo a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi quali le
violazioni alla legge sulla contabilità generale dello Stato, ottennero
l’approvazione della legge Merloni grazie alla quale si ristabilì il
principio del rispetto della legge sulla contabilità generale con
regolari gare d’appalto nei lavori pubblici. L’attività delle Assise,
dunque, contribuì a dare vita a quel momento magico di “Rinascimento
napoletano” durato dal ’93 al ’97. |
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